
Allenamento con Restrizione del Flusso Sanguigno: quando il poco diventa molto
Scopri come l’allenamento BFR può aumentare l’ipertrofia e proteggere le articolazioni usando carichi leggeri ma estremamente efficaci.
ALLENAMENTO
Raffaele Natino
10/6/2025
Allenamento con Restrizione del Flusso Sanguigno: quando il corpo impara a fare di più, con meno
Ci sono tecniche che nascono controintuitive.
Ti parlano di sollevare meno, di usare carichi leggeri, eppure promettono risultati simili a quelli che ottieni con il doppio dello sforzo.
La prima volta che ho sentito parlare di Blood Flow Restriction Training — allenamento con restrizione del flusso sanguigno — ho pensato fosse una follia.
Bloccare il sangue per crescere?
Mi sembrava il contrario della logica.
Poi, come spesso accade, dietro l’apparente paradosso si nasconde una grande verità fisiologica.
Il principio dietro la restrizione
Nel BFR non blocchiamo il sangue, lo rallentiamo.
L’obiettivo è limitare il ritorno venoso — il sangue che scorre via dal muscolo — mantenendo invece il flusso arterioso in entrata.
Il risultato è un ambiente locale saturo di metaboliti, ipossico, in cui il muscolo è costretto a “sopravvivere” con meno ossigeno.
Ed è proprio in questa condizione che il corpo attiva segnali anabolici potentissimi: aumento dell’attività delle fibre di tipo II, maggiore rilascio di GH e IGF-1, incremento della sintesi proteica.
In altre parole: stimolo ipertrofico con carichi bassi.
Un vantaggio enorme, soprattutto quando i carichi alti non sono sostenibili.
Il contesto è tutto
Il BFR non è una moda e nemmeno un sostituto dell’allenamento tradizionale.
È uno strumento da tirare fuori nei momenti giusti:
Quando le articolazioni iniziano a dare segnali di cedimento.
Quando il volume di lavoro è alto e il recupero fatica a stare al passo.
Quando vuoi aggiungere stimolo, ma non stress.
Durante una preparazione gara, ad esempio, il corpo è sotto pressione continua.
Usare il BFR per gli esercizi di isolamento — come leg extension o curl — mi ha permesso di mantenere intensità muscolare senza distruggere i tendini.
È una forma di intelligenza allenante, non una scorciatoia.
Come funziona davvero
L’efficacia del BFR sta nella gestione della pressione.
Serve trovare il punto giusto: abbastanza stretto da ridurre il ritorno venoso, ma non tanto da interrompere quello arterioso.
In pratica, il sangue entra, ma non riesce a uscire del tutto.
Il muscolo si riempie, si gonfia, brucia — e quella sensazione di “pump estremo” è il segnale che il processo è in atto.
La scala di riferimento va da 1 a 10:
6/10 per la parte superiore del corpo,
7/10 per la parte inferiore.
Oltre, non è più efficace.
È solo pericoloso.
Il metodo più studiato è semplice e devastante: 30 – 15 – 15 – 15.
Trenta ripetizioni nel primo set, poi tre mini blocchi da quindici, con trenta secondi di recupero tra l’uno e l’altro.
Il carico? Circa il 30–40% del tuo massimale.
All’inizio sembra ridicolo, poi capisci che non lo è.
Per i gruppi muscolari più grandi, come quadricipiti o femorali, può funzionare anche una variante più equilibrata: 20 – 20 – 20 – 20.
L’obiettivo resta lo stesso: mantenere tensione costante e metaboliti intrappolati.
I benefici reali
Il BFR ha un vantaggio enorme:
crea tensione metabolica elevata con un danno meccanico minimo.
Questo significa meno infiammazione, meno DOMS, e tempi di recupero ridotti.
I benefici principali sono tre:
Aumento dell’ipertrofia anche con carichi leggeri.
Protezione articolare e riduzione del rischio di sovraccarico.
Recupero più rapido, utile nei periodi di alto volume o dopo un infortunio.
È una forma di stress controllato: spinge il corpo ad adattarsi senza distruggerlo.
La lezione dietro la tecnica
Il BFR, alla fine, mi ha insegnato una cosa più grande dell’allenamento stesso:
non sempre serve spingere di più, a volte serve spingere meglio.
C’è forza nel rallentare, nel dosare, nel capire quando è il momento di dare tutto e quando invece serve proteggere ciò che costruisci.
Nel fitness come nella vita, la crescita non arriva solo dal peso che sollevi, ma da come impari a gestire la pressione.
E questa, sì, è una forma di restrizione che libera davvero il tuo potenziale.
se vuoi approfondire l'argomento ti consiglio la visione di questo podcast completamente gratuito . PODCAST BFR
QUANDO UTILIZZARE IL BFR
1. In presenza di dolore articolare o lesioni muscoloscheletriche
👉 Motivo: consente di mantenere o migliorare la massa muscolare con carichi molto bassi (20–40% 1RM).
📚 Yasuda et al., 2015; Hughes et al., 2017; Patterson et al., 2019; Centner et al., 2020
➡️ È indicato nel recupero da interventi chirurgici ortopedici, tendinopatie, artrosi o post-infortunio, perché riduce il carico meccanico su articolazioni e tendini.
2. Durante fasi di ridotto recupero o preparazione agonistica
👉 Motivo: permette di mantenere volume e stimolo ipertrofico senza accumulare danno muscolare.
📚 Loenneke et al., 2018; Jessee et al., 2020; Sieljacks et al., 2023
➡️ Utilizzato da bodybuilder, atleti di forza e endurance nelle ultime settimane di preparazione, quando l’obiettivo è preservare massa muscolare senza stressare il sistema nervoso o le articolazioni.
3. Per incrementare il volume totale in fasi di accumulo
👉 Motivo: BFR può sostituire parte del lavoro accessorio (es. isolamento) riducendo l’impatto cumulativo.
📚 Counts et al., 2016; Lixandrão et al., 2018
➡️ Ottimo strumento per gestire la fatica sistemica e massimizzare il lavoro metabolico a parità di tempo.
4. Negli anziani o nei principianti
👉 Motivo: migliora la forza e l’ipertrofia anche in soggetti non in grado di sollevare carichi elevati.
📚 Karabulut et al., 2010; Centner et al., 2019; Cook et al., 2023
➡️ Sicuro se applicato con pressioni controllate e monitoraggio medico, utile nella prevenzione della sarcopenia.
5. Nell’allenamento aerobico a bassa intensità
👉 Motivo: applicato a camminate, cyclette o esercizi aerobici lenti, può migliorare la capacità ossidativa e la forza locale.
📚 Abe et al., 2010; Barili et al., 2021
➡️ Particolarmente utile in riabilitazione o in soggetti con limitazioni funzionali.
🔻 Quando evitare o usare con estrema cautela
1. Patologie cardiovascolari o tromboemboliche
👉 Il BFR aumenta temporaneamente la pressione intravascolare e la viscosità ematica.
📚 Nakajima et al., 2006; Patterson et al., 2019
➡️ Controindicato in soggetti con ipertensione non controllata, trombosi venosa profonda, insufficienza venosa cronica, disturbi coagulativi o malattie cardiache gravi.
2. Diabete non controllato o neuropatie periferiche
👉 Possibile ridotta sensibilità o alterata risposta circolatoria.
➡️ Può mascherare segnali di ischemia o danno tissutale.
3. Donne in gravidanza
👉 Non ci sono dati sufficienti per valutarne la sicurezza; la restrizione vascolare è sconsigliata in gravidanza.
4. Applicazione scorretta della pressione
👉 Il rischio non è nel metodo ma nel modo in cui viene eseguito.
📚 Jessee et al., 2016
➡️ Troppa pressione può bloccare il flusso arterioso e provocare ischemia, formicolio o danni locali.
L’approccio consigliato è:
6/10 per gli arti superiori
7/10 per gli arti inferiori
oppure 40–50% dell’occlusione arteriosa completa (misurata con Doppler).
BFR e donne con cellulite, ritenzione idrica o alterazioni del microcircolo
Qui la letteratura è più limitata rispetto all’ambito forza/riabilitazione, ma diversi studi e principi fisiologici permettono di delineare un quadro chiaro e prudente. Il Blood Flow Restriction Training agisce restringendo parzialmente il ritorno venoso, creando una condizione di ipossia locale controllata.
Questo genera:
aumento della pressione intravascolare (soprattutto venosa);
accumulo di metaboliti;
stimolo anabolico e vascolare temporaneo.
In soggetti sani, il sistema linfatico e venoso riesce a compensare senza difficoltà, ma in presenza di problemi di microcircolo o ritenzione cronica la situazione cambia.Nelle donne con cellulite avanzata, teleangectasie diffuse o insufficienza venosa/linfatica, il BFR può:
aumentare temporaneamente la pressione idrostatica capillare;
ridurre il ritorno linfatico;
peggiorare la filtrazione capillare e l’edema locale.
👉 In pratica, può accentuare gonfiore e ristagno se il tessuto connettivo e il microcircolo non sono in grado di smaltire l’accumulo.In donne senza alterazioni vascolari cliniche, il BFR può avere un effetto transitorio positivo sulla vasodilatazione e perfusione post-esercizio.
Dopo la rimozione delle fasce, infatti, si verifica una “iperemia reattiva” — un forte afflusso di sangue che migliora momentaneamente l’ossigenazione tissutale.
Tuttavia, questo non è un trattamento per la cellulite: può al massimo essere un effetto collaterale momentaneo, non terapeutico.Nel mondo femminile, il BFR è un’arma a doppio taglio.
In un corpo sano può amplificare lo stimolo metabolico e migliorare la qualità del pump.
Ma in presenza di cellulite marcata, ritenzione o problemi al microcircolo, la stessa pressione che aiuta l’ipertrofia può peggiorare il ristagno.Non sempre la strategia più intensa è la più intelligente.
Prima di usare il BFR, osserva il contesto: il miglior allenamento è quello che rispetta la fisiologia del corpo che hai davanti.
📚 Riferimento
Sudo, M., Ando, S., Poole, D. C., & Kano, Y. (2015).
Blood flow restriction prevents muscle damage but not protein synthesis signaling after eccentric contractions.
Physiological Reports, 3(7), e12449.
https://doi.org/10.14814/phy2.12449
Ma, F., He, J. & Wang, Y. (2024). Blood flow restriction combined with resistance training on muscle strength and thickness in young adults: meta-analisi e meta-regressione.
Hanno esaminato 20 studi confrontando il BFR + allenamento con il solo allenamento tradizionale.
Risultato: forza e spessore muscolare comparabili tra i due metodi.
Inoltre, variabili come ampiezza del tourniquet e pressione sono risultate rilevanti, anche se non con effetti statisticamente significativi.
Effetto di diversi protocolli di BFR su forza e sicurezza cardiovascolare negli anziani
Una network meta-analisi ha confrontato vari regimi in soggetti anziani, valutando sia i guadagni di forza sia la sicurezza per il sistema cardiovascolare.
Conclusione: protocolli più frequenti e con pressioni maggiori erano associati a migliori incrementi di forza, senza effetti avversi cardiaci rilevanti.
https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC12066469/?utm_source=chatgpt.com
Effect of blood-flow restricted vs heavy-load resistance training on performance
In una meta-analisi che include 41 studi, l’allenamento a basso carico con BFR (LL-BFR) mostra un effetto leggermente inferiore sulla forza massimale rispetto al tradizionale high-load, ma risultati paragonabili in potenza, salto e velocità.
https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC11927561/?utm_source=chatgpt.com
Chang et al. (2024). Effects of BFR training on forza e ipertrofia in maschi non allenati. (Life, 14:1442)
Secondo questo studio, l’LL-BFR è risultato inferiore rispetto all’allenamento ad alto carico per guadagni di forza (SMD = –0,33), ma non differiva nell’ipertrofia muscolare, soprattutto se si usano protocolli personalizzati e inflazione intermittente del tourniquet.
https://www.mdpi.com/2075-1729/14/11/1442?utm_source=chatgpt.com
Effetti del BFR combinato con allenamento aerobico (AT + BFR)
Questo studio ha valutato l’effetto del BFR se applicato in contesto aerobico: ha mostrato che l’“aerobic + BFR” produce ipertrofia e miglioramenti di forza maggiori rispetto al solo allenamento aerobico senza restrizione.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/38900180/
The effect of blood flow restricted exercise on health (2025)
Una review recente più ampia afferma che il BFR (o BFRE) è una strategia valida per migliorare ipertrofia, forza, fitness aerobico e salute vascolare in popolazioni diverse.
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2666337625000319?utm_source=chatgpt.com
⚙️ Fisiologia e sicurezza del BFR
Nakajima et al., 2006 – “Use and safety of KAATSU training”
🔗 https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/25714472/Loenneke et al., 2011 – “The metabolite/volume threshold theory”
🔗 https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/21875726/Jessee et al., 2016 – “Applying the blood flow restriction pressure: The elephant in the room”
🔗 https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/26676916/Patterson et al., 2019 – “Blood flow restriction exercise: considerations of methodology, application, and safety”
🔗 https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fphys.2019.00533/full
💧 Microcircolo e risposta vascolare
Mouser et al., 2017 – “Microvascular function and blood flow responses to BFR exercise”
🔗 https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/27882480/Christiansen et al., 2020 – “BFR training and vascular health”
🔗 https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32701047/Ferguson et al., 2021 – “BFR exercise and vascular function”
🔗 https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33835383/
👩🦰 Applicazioni e limiti nel contesto femminile
Cook & Clark, 2018 – “Effect of BFR exercise on women’s vascular and muscular adaptations”
🔗 https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/29909457/Hughes et al., 2020 – “BFR training in clinical populations: a systematic review”
🔗 https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31492730/





